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Sessualità… al maschile | Antonietta Albano ! Amori 4.0

Sessualità … al maschile


Sessualità … al maschile
«Quando ti guardo, o Lesbia, a me non rimane in cuor nemmeno un po’ di voce,
la lingua si intorpidisce e un fuoco sottile mi scorre nelle ossa…».
(Catullo)

Le sensazioni collegate all’amore conoscono molti alti e bassi. La passione romantica può provocare molti cambiamenti d’umore: dall’euforia con la scoperta che il proprio amore è ricambiato, all’ansia, alla disperazione e persino alla rabbia, quando ci si rende conto, invece, che il proprio sentimento è ignorato o rifiutato.

Queste esperienze, credo, siano un “sentire” del maschile e del femminile, così come il piacere di prendersi cura dell’altro, la fiducia e la presenza.

Immancabilmente, però, esistono delle differenze tra uomini e donne e ciò su cui è importante riflettere sono le aspettative che, erroneamente, ognuno di noi si prefigge sull’altro. Questo perché amiamo, abbiamo reazioni e comportamenti diversi, che rispecchiano i nostri schemi e strutture di personalità.
L’amore ha qualità magiche e può durare, se non dimentichiamo le differenze esistenti tra i sessi.

Sessualità … al maschile

Gli uomini, tendenzialmente, si concentrano sul “potere”, sulla competenza e gli obiettivi da raggiungere, mettendosi sempre alla prova e sentendosi realizzati attraverso il successo.
Il loro orgoglio si alimenta di autonomia: gli obiettivi li deve conseguire da solo; ecco perché di fronte ad un consiglio non richiesto, diventa suscettibile, in quanto per lui il significato è “non so cosa fare” oppure “non sono in grado di farlo da solo”!
Hanno bisogno dell’accettazione delle loro donne e non dei loro consigli e delle loro critiche, perché di fronte alle preoccupazioni diventano silenziosi e si concentrano sulla soluzione del loro problema. Quando non si sentono necessari nell’ambito della coppia, sprofondano nella passività.
La più profonda paura di un uomo è di non essere abbastanza bravo o competente e, quando è coinvolto affettivamente, il suo timore di fallire cresce e, in modo paradossale, tende a sfuggire, a dare ancor meno.

L’intimità

In una relazione intima gli uomini hanno bisogno di sentirsi “sicuri”, prima di “affidarsi” all’altra Persona e, principalmente, hanno bisogno di ricevere accettazione, ammirazione e incoraggiamento… “un cavaliere che desidera servire e proteggere la donna che ama”!

Sperimentando l’intimità e la sessualità, l’uomo si sente più fragile… Il desiderio sessuale rappresenta, secondo Freud, una componente fondamentale dell’amore romantico. Infatti il termine “amore” (dal lat. amor-oris, affine ad amare [treccani.it]) in sanscrito “kama”, significa “desiderio”, “passione” (etimoitaliano.it). Si tratta di un desiderio che, spessissimo, sfocia in un’ambiziosa esclusività sessuale, in quanto si cerca di impedire la profanazione, da parte di estranei, di questa “sacra” relazione.
Questo desiderio di esclusività sessuale si è sviluppato nell’antichità, forse per due motivi: evitare all’uomo di essere tradito e di allevare il figlio di un altro; proteggere la donna da una eventuale rivale, che potesse portarle via il compagno e padre dei suoi figli.
Una tale esclusività ha consentito ai nostri antenati di preservare il loro prezioso DNA, mentre dedicavano tutto il loro tempo e le loro energie nel corteggiamento della persona amata.

Il nostro “viaggio” verso la conoscenza del mondo maschile inizia, obbligatoriamente attraverso lo studio dell’anatomia e della fisiologia del suo corpo, per permetterci una conoscenza accurata e, di conseguenza, vivere un’intimità ed una sessualità più soddisfacente.

CENNI DI ANATOMIA MASCHILE

L’apparato sessuale e riproduttivo maschile è costituito da organi esterni (pene, scroto [contenente i testicoli]) ed organi interni (prostata e vescicole seminali).

Il pene è costituito da due corpi cavernosi, strutture cilindriche parallele, che a seconda del loro stato funzionale possono riprodurre la flaccidità o l’erezione.

I loro apici si inseriscono sotto il glande, struttura distinta da essi, che costituisce l’espansione del corpo spongioso dell’uretra, dentro cui decorre il canale urinario. Nel corso di una erezione normale i corpi cavernosi diventano rigidi, mentre il glande si inturgidisce ma non raggiunge il carattere di rigidità.

La quasi totalità dei problemi sessuali maschili – sia di natura primitivamente organica che primitivamente psicologica – hanno come espressione ultima il mancato raggiungimento di rigidità adeguata dei corpi cavernosi.

I testicoli, analogo maschile dell’ovaio femminile, hanno due funzioni fondamentali: produzione dell’ormone sessuale maschile – il testosterone – e la produzione dei gameti maschili, gli spermatozoi, che contribuiscono in misura di circa il 4% al volume totale del liquido seminale, o sperma.

Gli spermatozoi viaggiano all’interno di un condotto, il deferente, fino a sboccare nelle vescicole seminali e, quindi, nella prostata. Queste due strutture sono responsabili della produzione del restante 96% circa del liquido seminale.

In concomitanza dell’orgasmo avviene l’eiaculazione: contrazioni ritmiche involontarie della muscolatura del pavimento pelvico, dei muscoli perineali e della stessa prostata, nonché delle vescicole, agiscono sinergicamente per indurre la vigorosa espulsione del liquido seminale da vescicole e prostata nell’uretra, ed indi all’esterno.

IL PIACERE AL MASCHILE

Negli uomini l’erotismo e il piacere sono, tendenzialmente, finalizzati all’incontro sessuale, che diventa il reale motore dell’esistenza e che deve rimanere un fatto che inizia e finisce.

CICLO DI RISPOSTA SESSUALE

Il ciclo di risposta sessuale implica:

Desiderio: fantasie legate all’attività sessuale e al desiderio di praticare attività sessuale.

Eccitazione: sensazione soggettiva di piacere sessuale e relative modificazioni fisiologiche.

Orgasmo: picco di piacere sessuale con allentamento della tensione sessuale e contrazioni ritmiche dei muscoli perineali e organi riproduttivi (maschio > sensazione inevitabile di eiaculare, seguita da emissione di sperma. Donna > contrazioni della parte del terzo esterno della vagina).

Risoluzione: rilassamento muscolare e benessere generale (maschio > periodo refrattario; donna > possibilità di rispondere a nuove stimolazioni quasi subito).

DISFUNZIONI SESSUALI

Le disfunzioni sessuali, secondo il DSM-5 (Manuale Statistico e Diagnostico dei Disordini Mentali), vengono distinti in tre categorie: Disforie di Genere; Parafilie; Disfunzioni Sessuali.

Per quanto riguarda quest’ultima categoria, la recente letteratura ha dimostrato che la risposta sessuale non è un processo lineare ed uniforme e la distinzione dei disturbi riguardati le fasi (desiderio ed eccitazione) può non apparire “naturale”.

Per quanto concerne le disfunzioni del sesso femminile, queste sono state unite nel disturbo unico del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile; anche vaginismo e dispareunia sono stati raccolti nel disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione.

Viene mantenuto il disturbo dell’orgasmo femminile, così come il disturbo erettile; il disturbo del desiderio ipoattivo maschile e l’eiaculazione precoce.

Viene aggiunto il disturbo dell’eiaculazione ritardata, in cui si deve sperimentare un marcato ritardo o assenza dell’eiaculazione in quasi tutte le occasioni di attività sessuale con un partner, senza che il soggetto lo desideri.

Attenzione, qui, per la diagnosi differenziale con altra condizione medica (es. neuropatie, disturbi alla prostata, etc.) o disturbo indotto da sostanze.
Il disturbo da avversione sessuale viene abolito e indicato in “altre disfunzioni sessuali specifiche”!


Le disfunzioni devono avere una durata minima di sei mesi, salvo quelle secondarie all’uso di sostanze psicoattive.


Non emerge più la distinzione specifica tra disfunzioni legate a fattori organici o psicologici, poiché spesso entrambi gli aspetti ne prendono parte.
I sintomi sessuali, comunque, richiedono sempre un approccio multidisciplinare. (American Psychiatric Association Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders, fifth edition, APA 2013).


Le disfunzioni sessuali maschili comprendono:

DISFUNZIONE ERETTILE (o DE): difficoltà ad ottenere una consistenza peniena adeguata, per un rapporto penetrativo soddisfacente. In passato il termine più usato era “Impotenza”, che però implica un concetto di problema assoluto, definitivo, laddove il concetto di DE. esprime una ampia scala di grigi. La DE può avere cause primitivamente organiche (condizioni di rischio cardiovascolare, diabete, errati stili di vita, esiti di chirurgia radicale pelvica per neoplasia, quale prostatectomia radicale), o primitivamente psicogene.
PROBLEMI EIACULATORI: più frequentemente eiaculazione precoce, ma occasionalmente anche eiaculazione ritardata, fino all’aneiaculazione (assenza di eiaculazione).
CALO DEL DESIDERIO SESSUALE: le cause principali sono carenza di ormone sessuale maschile e problemi psicogeni.
PENE CURVO: esiste in due forme – congenita e – acquisita, o Malattia di La Peyronie

COSA SI PUÓ FARE

Oggigiorno possiamo dire che, virtualmente, ogni situazione di problematica sessuale maschile può essere trattata soddisfacentemente: ogni uomo ha la possibilità di riprendere una vita sessuale pienamente appagante, attraverso l’approccio terapeutico più adatto alla situazione specifica e meglio accettato dal paziente e dalla partner.

Va enfatizzata l’importanza del riconoscimento di eventuali fattori rischio specifici e perseguimento della loro correzione.

I principali presidi di cui disponiamo sono: counselling, iter psico-sessuologico formale, farmacoterapia orale (inibitori di fosfodiesterasi 5), iniezioni intracavernose con prostaglandina, dispositivo a vuoto per l’erezione, chirurgia di raddrizzamento di pene curvo, chirurgia con impianto protesico penieno idraulico.

CONCLUSIONI

Le problematiche sessuali maschili sono molteplici, ma tutte inquadrabili correttamente.

Ciò è possibile grazie ad ina interazione virtuosa tra Andrologo e Psico-sessuologo, da cui può scaturire virtualmente nella totalità dei pazienti una soluzione ottimale alla loro disabilità sessuale, grazie ai percorsi psico-sessuologici, medici e chirurgici oggi disponibili.

All’interno di questo “quadro” diagnostico e terapeutico, comunque, il ruolo della donna risulta essere fondamentale nell’ accogliere i timori del proprio uomo/compagno; nell’accettazione “temporanea” dei suoi vissuti e nella disponibilità ad intraprendere un percorso di miglioramento del proprio benessere sessuale di coppia.

Dobbiamo imparare ad “osservare” e a prendere consapevolezza della nostra “essenza” più vera, così da non avere più maschere… “carpire” l’essenza più vera degli altri, per abbattere i “giudizi” … il modo più semplice per amare ed essere amati!

Le Persone, quando si sentono accettate e valorizzate tendono a sviluppare un atteggiamento di maggior cura verso di sé … ecco, impariamo a “sentire” il suono delle parole, per rompere il rumore di un silenzio assordante e accoccolarci, così, nella leggerezza del pensiero comunicato!


Dr.ssa Antonietta Albano (Psicologa-Psicoterapeuta con formazione in Sessuologia Clinica).
Dr. Edoardo Pescatori (Medico Specialista in Urologia – Andrologo, www.andrologiapescatori.it).


Riferimenti bibliografici:


Cianci E. (2007). Giorni di pensieri appesi all’anima. Ed. Corvino. Udine
Gray J. (2007). Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere. RCS libri. Milano
Bruzzone D. (2007). Carl Rogers. La relazione efficace nella psicoterapia e nel lavoro educativo. Carocci-Faber. Roma
Pescatori ES: Moderno approccio diagnostico-terapeutico al paziente con disfunzione erettile. Disease Management & Health outcomes. 9, Special Issue 2, 2001 pagg 1-9.

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