In questo webinar verranno presentati ed affrontati i contenuti del libro “Amori 4.0. Viaggio nel mondo delle relazioni“ delle curatrici Amalia Prunotto, Maria Letizia Rotolo, Diana Vannini, Marianna Martini; edito da Alpes.
Scenari delle relazioni nel nostro mondo contemporaneo: da un progetto pilota dell’osservatorio nazionale sulle relazioni nel nuovo millennio, “riflessioni e criticità su processi e prassi di intervento sui temi dell’amore e delle sue declinazioni”.
Un “viaggio” nel mondo contemporaneo delle relazioni. Gli scenari sociali e culturali con l’avvento del web e delle nuove tecnologie ha repentinamente modificato contesti, domande e bisogni in cui ci muoviamo. Questo testo, che è progetto diffuso su tutto il territorio nazionale, che vede partner le ’Università di Parma e di Bologna, è un “osservatorio” sulle relazioni e sul loro stato attuale.
Professionisti di diverse aree del mondo del sociale, culturale e artistico, legislativo, hanno destinato il proprio contributo, ognuno dal proprio specifico contesto, contribuendo a fornire riflessioni e spunti di ricerca.
L’attuale in fase di attiva trasformazione, i nuovi capitoli di esperienza e le nuove aggettivazioni (dalla Pma eterologa al revenge porn, dal trauma d’abuso narcisistico all’eternità dopo la morte, significata dal web, etc.), tutto contribuisce a creare situazioni dove ci si sente smarriti, sia come gente comune che come professionisti. Questo volume vuole essere un tentativo di illustrare e proporre letture e nuovi significati ad un mondo che sembra del tutto nuovo e diverso, valorizzando saperi e competenze.
Elenco contenuti trattati durante il webinar:
Amori 4.0: il progetto pilota di un osservatorio nazionale sulle relazioni del mondo contemporaneo
Viaggio nel mondo delle relazioni di coppia con problematiche di infertilità e sessuali. Interventi psicologici nella PMA con donazione di gameti.
Le declinazioni dell’Amore. La Self Compassion come amore per sé stessi.
L’eternità e l’amore, il lutto nel web e il lutto dell’animale domestico
Data:
Il webinar si svolgerà mercoledì 27 maggio alle ore 18:00
Destinatari:
Psicologi e psicoterapeuti
Tra i Docenti:
Amalia Prunotto, psicologa, psicoterapeuta, ad orientamento psicodinamico, è ideatrice e referente del progetto amori 4.0. Da più di 20 anni si occupa di dipendenze affettive e relazionali, curando articoli, tesi, seminari condivisi con autorevoli colleghi, anche presso Università., e strumenti di “terza generazione” con la proposta metodologica del’auto aiuto proposta da Lidap-Onlus (Lega italiana Disturbo di attacco di panico, ansia e agorafobia), di cui è consulente, altresì’ dal 1997. Ha pubblicato per magazine di settore di ambito medico Nel 2017 ha pubblicato con altri autori per Golem, sui temi della genitorialità e la PMA; nel 2000 in interno di “Panico,” MCGraw Hill, curato da Francesco Rovetto. Divide la sua attività fra Parma, Padova e Rimini, con adulti, giovani adulti, coppie e gruppi.
Maria Letizia Rotolo psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico-psicoanalitico, terapeuta EMDR, psicologa forense, sessuologa. Si occupa da 15 anni di tematiche legate al tema della PMA in collaborazione con Centri rinomati a livello internazionale. Autrice di numerosi articoli scientifici e di tre volumi, lavora sul territorio di Bologna, ed è Vice Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale PsicoSfere
Giovani incapaci di confrontarsi con il mondo esterno. Thomas è un giovane che da otto anni non esce di casa; vive costantemente connesso a internet con il suo computer e ad una webcam. Sulla rete effettua le visite mediche, ordina il cibo e ciò che gli occorre per vivere. La sua agorafobia lo rende incapace di confrontarsi con il mondo esterno, di avere contatti umani che non siano telematici. Il protagonista durante tutto l’arco del film non si vede mai in volto: lo spettatore assume la soggettiva di Thomas. Thomas in love, un film del regista belga Renders, uscito in sordina nel 2000, presenta in modo tanto geniale quanto inquietante i potenziali pericoli di un’alleanza contro natura fra la sessualità (nel senso di sessualità adulta) e la realtà virtuale. Per riassumere brevemente la trama, Thomas, il protagonista del film, è un giovane adulto di 24 anni affetto da una violenta agorafobia che lo spinge a barricarsi in una casa trasformata in un vero e proprio bunker, evitando ogni contatto con i suoi simili, se non attraverso Internet. E’ preso in carico, nel senso forte del termine, da un sistema di sicurezza sociale che provvede a tutti i suoi bisogni (e per il quale Thomas paga regolarmente i contributi), ma che in scambio esercita un controllo inquisitorio su ogni sua azione. Thomas è dunque malato e invalido da molti anni, e il servizio che veglia su di lui cerca di riabilitarlo. Lo spettatore inizia ben presto a sospettare che dopo la pubertà il giovane abbia rifuggito la propria sessualità adulta, minacciosa nella misura in cui comportava la partecipazione di un oggetto reale, relegandola sempre più nel mondo esterno man mano che l’agorafobia guadagnava terreno, come un vero e proprio “cancro psichico”. Nel film la sessualità è onnipresente, ma ridotta a realtà virtuale. E’ la sessualità della Rete. L’oggetto del desiderio-per quanto questa parola possa avere ancora un significato in un simile contesto-del piacere è così disponibile a ogni suo capriccio. Alcuni operatori del servizio, sessuologi esperti, vengono incaricati di seguire Thomas, con l’obiettivo di guarirlo il prima possibile. Non è opportuno che un malato si ritrovi invalido e completamente in carico ai servizi sociali perché ha qualche problema sessuale…Che ne sia il talento dei terapeuti, o ciò che resta dello slancio vitale di Thomas, fatto sta che il nostro protagonista si ribella al gioco e cade nella trappola di un rinnovato interesse per l’oggetto reale. Il senso di invasione e di persecuzione che egli provava a ogni intrusione nel suo universo da parte del servizio e dei suoi sbirri si trasforma in passione amorosa per una delle sue corrispondenti in rete, al punto di fargli dimenticare ogni prudenza. Lui che viveva in infinita solitudine, prigioniero in una casa dove non penetrava nemmeno un fattorino incaricato di portargli cibo, si lancia all’improvviso nel vasto mondo. Vi si partecipa con tanta fretta di sfuggire alla vigilanza dei suoi protettori, come ghermito dall’irresistibile forza del desiderio, e senza corazza contro le TERRIFICANTI seccature della realtà. In questo film Pierre Paul Renders presenta con estrema efficacia tanto le conseguenze quanto le motivazioni della difesa. Da una parte vediamo un individuo sprofondato nella solitudine, alienato da una agorafobia tanto violenta da precludergli ogni contatto con la realtà esterna: è l’unico modo per placare l’angoscia. Dall’altra, l’esito funesto del suo dramma esistenziale dimostra la gravità della minaccia narcisistica dalla quale egli cercava di proteggersi: l’elemento distintivo della sessualità adulta, il rapporto con l’oggetto reale, lo esponeva al potenziale pericolo di un’alienazione da parte dell’altro e nell’altro. Thomas correva il rischio di naufragare se avesse dato ascolto al canto delle sirene. Non aveva la possibilità farsi legare all’albero della nave, come Ulisse; si era incatenato da solo, all’asciutto nel chiuso del proprio appartamento, passando da un’alienazione all’altra. Qui la difesa fallisce, nel momento in cui il prezzo diviene esorbitante: il colpo di genio del regista consiste nel farci intravvedere la via di scampo che può essere offerta dalla realtà socio culturale di oggi- è più ancora di domani- a tutti i Thomas a venire; “una sessualità virtuale”. Il film è una descrizione tanto minuziosa quanto sconvolgente dei sortilegi del virtuale nel campo sella sessualità…..
Giovani incapaci di confrontarsi con il mondo esterno | Giovani incapaci di confrontarsi con il mondo esterno | Giovani incapaci di confrontarsi con il mondo esterno
CONSULTAZIONE PSICOLOGICA E PSICOTERAPIA ONLINE: RESTIAMO A CASA!
PREMESSA
La psicoterapia era svolta nella maggioranza dei casi nello studio dello psicoterapeuta su un divano o una poltrona. Il divano senza il contatto vis a vis non consentiva segnali visivi o di altro tipo, ma invece un processo di transfert che era in linea con le idee di Freud, uno dei quali era l’uso della proiezione.
Queste idee furono presto modificate da una varietà di
psicoterapeuti che ritenevano importante essere in grado di guardarsi l’un
l’altro durante lo scambio di informazioni intime e personali.
Gesti, linguaggio del corpo ed espressioni facciali sono diventati parte di quella che era considerata la comunicazione interpersonale. Come ha dimostrato tutto il lavoro, la profondità e l’importanza del contatto visivo, la fisicità della psicoterapia ha iniziato a essere ulteriormente valutata e potenziata.
DESCRIZIONE
Oggi c’è un’innovazione che si mantiene con la tecnologia
contemporanea.
È stato chiamato tele-psicoterapia o psicoterapia online e
prevede di fare terapia tramite le app visive disponibili per le connessioni
sociali.
Sono state sviluppate connessioni estremamente sicure in
linea con la necessità di riservatezza del codice etico. Queste connessioni
possono essere Skype, Google Meet, Zoom oppure le video chiamate tramite WhatsApp.
Queste modalità hanno punti di forza e di debolezza, ma si
sono stata dimostrate efficaci in molti studi.
Le psicologhe e psicoterapeute di Amori 4.0 effettuano
sedute di consulenza e psicoterapia online.
In questa situazione di emergenza coronavirus bisogna ridurre
al minimo gli spostamenti delle persone.
E in questo è utile la tecnologia. Abbiamo deciso di utilizzare lo strumento
della video terapia online, che già effettuavamo per alcuni pazienti, per tutte
le sedute di consulenza e psicoterapia fino ad aprile.
il paziente può effettuare la seduta a patto che abbia un pc
o uno smartphone e una connessione stabile».
Negli ultimi vent’anni sono stati condotti diversi studi clinici che hanno mostrato che nella maggior parte dei casi la terapia online è una valida alternativa a quella di persona e che le due sono paragonabili sia sul piano della soddisfazione del paziente che negli effetti a lungo termine.
PRINCIPI DEL CODICE DEONTOLOGICO
1) i principi etici e le norme del Codice deontologico si
applicano anche nei casi in cui le prestazioni vengono effettuate con il
supporto di tecnologie di comunicazione a distanza (cfr. art 1 del Codice
deontologico). Tali principi e norme debbono essere esplicitati attraverso
documenti presenti sul sito o sulla piattaforma del professionista che eroga la
prestazione.
ADEGUATEZZA
2) È responsabilità di ogni psicologo, prima di iniziare un
intervento on line, valutare l’adeguatezza di tale strumento in base alle
caratteristiche dell’intervento e dei soggetti coinvolti.
COMPETENZA
3) gli psicologi dovranno fornire servizi on line entro i
limiti della loro competenza derivata dalla loro formazione, istruzione,
esperienza di tirocinio, o altre esperienze professionali, e dovrebbero
comprenderei limiti e le applicazioni delle diverse tecnologie.
4) lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione a distanza
consente interventi di e-health di carattere psicologico. tali contesti
applicativi, per la complessità e la specificità che li caratterizza,
richiedono al professionista la disponibilità di tecnologie adeguate e il
possesso di particolari competenze nel loro uso.
Pubblicità
5) gli psicologi dovranno rendere identificabili le loro
competenze ai clienti, dichiarando la loro identità (ad esempio, specificando
una posizione geografica) e fornendo prove della loro identità, comprese le
qualifiche, l’esperienza in materia (tra cui esperienza nella fornitura di
servizi on line) e l’appartenenza a qualsiasi registro/albo ed eventuali organi
sociali competenti, e guidare il cliente su come/dove possono verificare queste
informazioni; i siti web degli psicologi dovrebbero anche trasmettere queste
informazioni in modo professionale, grammaticalmente corretto e privo di gergo.
6) gli psicologi dovranno assumersi la responsabilità di
valutare continuamente le loro competenze in questo settore.
7) lo psicologo che offre prestazioni via internet comunica
al proprio Ordine l’indirizzo web presso il quale svolge tale attività, la
tipologia di strumentazione software e la tipologia di media utilizzati.
ASPETTI LEGALI
8) gli psicologi dovranno conoscere e rispettare tutte le
leggi e i regolamenti, quando la fornitura di servizi on line ai clienti
attraversa i confini giurisdizionali e/o internazionali, incluso il determinare
se l’intervento psicologico on line è consentito in tale giurisdizione o se si
applicano restrizioni.
9) Per la custodia dei dati e delle informazioni si
applicano le norme previste dalla normativa vigente.
10) gli psicologi dovranno esplicitare all’utenza che la
propria abilitazione consente la prestazione di servizi on line.
RISERVATEZZA
11) gli psicologi devono (aggiornandosi costantemente)
prendere tutte le precauzioni (ad esempio, le misure di sicurezza informatica)
per proteggere e mantenere la riservatezza dei dati e delle informazioni relative
ai propri clienti, oltre a doverli informare riguardo le precauzioni prese,
anche riguardo il potenziale aumento dei rischi sulla riservatezza, inerente le
differenti tecnologie utilizzate (per esempio, email vs videoconferenze) nonché
i limiti che ciascuna modalità offre alla riservatezza.
12) lo psicologo che si serve di tecnologie elettroniche per
la comunicazione a distanza è tenuto a utilizzare sistemi hardware e software
che prevedano efficienti sistemi di protezione dei dati.
CONSENSO
13) gli psicologi devono ottenere e documentare
accuratamente il consenso informato, per quanto possibile, conformemente a
tutte le leggi e regolamenti in materia.
14) il consenso per i servizi di e-mental health deve
affrontare le questioni chiave relative alla tecnologia, nonché il processo
dell’intervento, tra cui: la privacy e la riservatezza, la struttura e la
durata (tempi) dei servizi forniti, i rischi potenziali, le limitazioni dei
rispettivi mezzi di comunicazione utilizzati e per i quali il servizio sarà/può
essere fornito on line, le tasse, le misure di sicurezza adottate,
l’affidabilità della connessione on line, le attrezzature tecnologiche e le
competenze, i limiti riguardo la comunicazione e la possibilità per le
incomprensioni che potrebbero verificarsi, la tenuta dei registri (come e dove
le informazioni personali saranno registrate e conservate e chi avrà accesso ad
esse), le strategie di gestione del rischio, le disponibilità (tempi e
modalità) ad essere contattati, le regole di partecipazione/termine e le
politiche di cancellazione, così come le alternative all’intervento psicologico
on line.
GESTIONE DELLE CRISI
15) gli psicologi dovrebbero fornire riferimenti a strutture
cliniche nella posizione geografica del cliente in caso di emergenza, prima di
iniziare l’intervento on line.
Fonte: www.psy.it Sito del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) –
Uso problematico della pornografia online: quanto ne sappiamo?
Negli ultimi anni c’è stata un’ondata di articoli relativi alle dipendenze comportamentali; alcuni di essi si concentrano sulla dipendenza dalla pornografia online. Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi, non siamo ancora in grado di profilare quando l’assunzione di questo comportamento diventa patologica.
POPU e Tripla A
Le dipendenze comportamentali formano un campo di studio in gran parte inesplorato e di solito mostrano un modello di consumo problematico: perdita di controllo, compromissione e uso rischioso. Il disturbo dell’ipersessualità si adatta a questo modello e può essere composto da diversi comportamenti sessuali, come l’uso problematico della pornografia online (POPU). L’uso della pornografia online è in aumento, con un potenziale di dipendenza considerando l’influenza “tripla A” (accessibilità , a buon mercato, anonimato). Questo uso problematico potrebbe avere effetti negativi sullo sviluppo sessuale e sul funzionamento sessuale, specialmente tra la popolazione giovane. È importante raccogliere le conoscenze esistenti sull’uso problematico della pornografia online come entità patologica.
Sembra che il POPU non sia solo un sottotipo di disturbo
dell’ipersessualità, ma al momento il più diffuso poiché spesso coinvolge anche
la masturbazione. Anche se questo è difficile da determinare con precisione
dato l’anonimato e i fattori di accessibilità che rendono oggi la pornografia
così diffusa, possiamo almeno confermare che il patrono del consumo per la
pornografia è cambiato per circa lo scorso decennio. Non sarebbe assurdo
supporre che la sua variante online abbia avuto un impatto significativo sui
suoi consumatori e che i fattori di tripla A aumentino il potenziale rischio
per POPU e altri comportamenti sessuali.
Come abbiamo accennato, l’anonimato è un fattore di rischio chiave per questo comportamento sessuale a trasformarsi in un problema. Dobbiamo tenere presente che le statistiche relative a questo problema sono ovviamente limitate alle persone di età legale per intraprendere attività sessuali, online o in altro modo; ma non ci sfugge che l’attività sessuale inizia raramente dopo questa soglia, e c’è una probabile possibilità che i minori ancora nel processo di sviluppo sessuale siano una popolazione particolarmente vulnerabile. La verità è che un consenso più forte su ciò che costituisce il comportamento sessuale patologico, sia offline che online, è necessario per misurarlo adeguatamente in modo rappresentativo e confermare quanto di un problema sia nella società di oggi.
Le motivazioni
Per quanto ne sappiamo, una serie di recenti studi
supportano questa entità come una dipendenza con importanti manifestazioni
cliniche come la disfunzione sessuale e l’insoddisfazione psicosessuale. La
maggior parte del lavoro esistente si basa su ricerche simili condotte su
tossicodipendenti, basate sull’ipotesi della pornografia online come uno
“stimolo sopranormale” simile a una sostanza reale che, attraverso il
consumo continuo, può innescare un disturbo di dipendenza. Tuttavia, concetti
come la tolleranza e l’astinenza non sono ancora sufficientemente definiti per
meritare l’etichettatura della dipendenza, e quindi costituiscono una parte
cruciale della ricerca futura. Per il momento, un dispositivo diagnostico che
comprende un comportamento sessuale fuori controllo è stato incluso nell’ICD-11
a causa della sua attuale rilevanza clinica e sarà sicuramente utile per
trattare i pazienti con questi sintomi che chiedono aiuto ai medici.
Esistono numerosi strumenti di valutazione per aiutare il
clinico con approcci diagnostici, ma delimitare ciò che è veramente patologico
e non in maniera accurata è ancora un problema in corso.
Per quanto riguarda le strategie di trattamento, l’obiettivo principale attualmente si concentra sulla riduzione del consumo di materiale pornografico o sull’abbandono del tutto, poiché le manifestazioni cliniche sembrano essere reversibili. Il modo per raggiungere questo risultato varia in base al paziente e potrebbe anche richiedere una certa flessibilità individuale nelle strategie utilizzate, con una psicoterapia consapevole e basata sull’accettazione che è ugualmente o più importante di un approccio farmacologico in alcuni casi.
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