(Re.Te) Relazioni e Terapie per il mondo contemporaneo

L’amore e il suo inganno

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Dottoressa, ho letto di Lei, so che si occupa di queste cose .Senta, non voglio lasciarle i miei dati; potrei fare in qualche modo? …le scrivo proprio per questo

.Un caso di truffa affettiva, voglio solo che lei lo pubblichi

L”amore non è una truffa ; ma la truffa affettiva esiste

Hanno approfittato di me.

Della mia solitudine, della mia ricerca d’amore , della mia ingenuità, della mia generosità.

E’ tutto nato per caso.

Sono stata raggiunta da un semplice messaggio di un uomo che mi chiedeva se ero il la figlia della dottoressa , medico di base del mio paese d’origine.

Voleva solo scrivermi quanto mia madre l’avesse aiutato, seguito; sapeva che le sue figlie si erano trasferite per lavoro al Nord, che non avevano avuto modo di congedarci; era mancata cosi, all’improvviso, per un malore inatteso.Aveva piacere di ringraziarla ancora, attraverso di me.

Ma come avrei potuto capire che stava iniziando cosi la storia della truffa?

Mia madre era mancata da poco piu di un anno; e insieme, con il con il mio compagno si era in un momento di riflessione, l’occasione di un incarico di supplenza annuale aveva favorito la scelta di allontanarci .

In qualche modo, uno scambio di messaggi che mi aprivano ricordi e racconti di tempi sereni che non avevo condiviso con mamma, perchè eravamo lontane,avevano iniziato a riempirmi piacevolmente le giornate, sollevandomi dai silenzi del mio compagno, dalle chiusure di giornate che vivevo frustranti.

Era diventata un attesa piacevole, quella di leggere un saluto, una frase confortante .

Certo, adesso mi è chiaro che avrei dovuto cogliere come quei messaggi, quelle conversazioni non fossero che vuote e prive di veri contenuti!, che cosa mi scriveva poi?

Che mia madre era orgogliosa di noi, che era contenta, che passava le giornate nel suo Ambulatorio, che amava curare le piante e i suoi assisti ( sic!)

Non mi fossi sentita cosi sola, cosi stanca anche, in una città cosi diversa, cosi difficile grigia e caotica in cui lavoravo, forse avrei avvertito l’aridità di certi messaggi, a cui invece mi attaccai come un assetata in un deserto.

E forse è questo che è successo; avevo bisogno di sentire vicinanza, calore, attenzione, in qualche modo .

Quando quella che io vivevo come una buona persona, a cui volere bene, perchè la mia mamma gliene aveva voluto altrettanto, mi aveva chiesto un piccolo aiuto, non avevo avuto alcun problema a destinarglielo nell’immediato .

Una piccola cifra, per far fronte a spese mediche impreviste.

Quella persona mi teneva compagnia; era un appuntamento a cui tendevo, a fine serata .Una persona che mi aspettava,per cui ero importante .

Ad un certo punto era pure arrivata a bastarmi; non importava se Marcello non si faceva sentire, spesso; se mancava le chiamate .C’era lui, l’amico di mamma, che c’era sempre.

Si parlava, o meglio, parlavo io; lui mi ripeteva sempre come mamma sarebbe stata d’accordo con me.

Gli ero cosi grata che quando si lasciava scappare nella conversazione di essere in difficoltà economica,lo anticipavo io stessa, affinchè non avesse difficoltà ad affacciarsi ulteriormente alle nostre conversazioni .

Piano piano acquistò fiducia , nella mia oblatività, e iniziò a chiedermi via via anche lui aiuti, che non gli facevo mancare .Perchè avrei dovuto sospettare qualcosa?

Come pensavo potesse essere una truffa ?

Sentivo la sua voce al telefono;mi ero affezionata perchè conoscente della mia mamma; non mi importava vederlo, o avere un appuntamento.Per cosa poi?

Intanto la mia vita scorreva; io sempre più frustrata in un lavoro che non mi appagava, Marcello che non si decideva a raggiungermi, accampando mille scuse di improbabili riunioni di classe e gite scolastiche.

Mi ero lasciata scivolare in giornate piene di inedia, al di fuori del lavoro ma non le sentivo tali; il mio contatto serale, e nei weekend pure giornaliero, mi bastava.

Ma ad un certo punto qualcosa non bastò piu.

La Banca mi chiamò, perchè c’era una rata condominiale da saldare, e non avevo liquidità sufficiente .In realtà, avevo già un fido,ed ero molto vicina a non avere piu possibilità di farvi affidamento.

L’estratto conto parlava di varie uscite; uscite regolari, costanti: 200, 280 euro, fino ad arrivare a 500, quasi ogni due settimane.Mi sentivo come in trance.

Come era possibile?

Eppure ero io…lo sapevo.Quelle cifre erano piccoli regali, erano aiuti, erano possibilità che destinavo a quella voce al telefono .

Un truffa? E chi poteva pensarlo?

Le cure mediche, la bolletta da pagare; la spesa a fine mese, la sorpresa per i suoi anni.

Quando ero giovane, si mettevano monete al Jube Box e partiva la canzone del cuore : ecco, io facevo un bonifico per assicurarmi ogni volta una voce che mi raggiungesse, che mi parlasse di un affetto che non c’era piu, di chi mi aveva tanto amato.

A casa afferrai la cornetta, e gli dichiarai tutta la mia amarezza

.Ero sconfortata; sola, e adesso anche senza soldi…cosi, glielo accennai, mi ricordo, forse aspettandomi che mi dicesse ” non preoccuparti, me ne hai dati tanti, adesso tocca a me , aiutarti in qualche modo .

Dall’altra parte, il gelo.

E poi, una serie di urla, di improperi,di frasi sconnesse che neanche poi comprendevo cosi bene.

Devi darmi tutto, urlava.Devi darmi i soldi.Brutta strega vecchia, devi darmi i soldi.

Ecco dottoressa, sono a Lei.Sa cosa ho fatto, dopo ?

Ho lasciato il telefono in camera, e sono corsa in bagno.

Ho lasciato scorrere l’acqua e mi sono letteralmente infilata nel box doccia, senza togliermi i vestiti.Avevo bisogno di liberarmi di dosso di tutto quello sporco.

Avevo pagato solo per sentire parole d’amore

.Per illudermi di essere meno sola.Per non sentire un dolore .

Si, è una truffa

Non esisteva nessun ex paziente di mia madre .

Mi è bastato riavvolgere il nastro degli accadimenti, e risentire nelle orecchie quel tono cattivo della chiamata, per risvegliarmi da quell’ ottundimento .

E’ una truffa, si.

Anzi no.I soldi sono partiti dal mio conto.Sono io che ho disposto i bonifici.Io che l’ho voluto fare .

Io che ho voluto credere a qualcosa che mi faceva stare bene .

Si, dottoressa lo scriva .

L’amore puo essere ( anche )una truffa.

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