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Il lupo nel buio: le storie sono amiche delle paure| Amori 4.0 | Carubbi

Il lupo nel buio: perché le storie sono amiche delle paure e della autenticità infantile.

Il lupo nel buio: perché le storie sono amiche delle paure e della autenticità infantile.

Il buio e il lupo hanno sempre spaventato i bambini.
Nello specifico, il lupo è spesso l’antagonista d’eccellenza nelle Fiabe: pensiamo, ad esempio, alla celeberrima Cappuccetto Rosso, al Lupo e i Sette Capretti, i Tre Porcellini.


Del buio potremmo dire altrettanto: è ciò che non si conosce, che amplifica i suoni sinistri quando dormiamo.

È il buio che ci fa tremare porte dalla paura, che fa chiamare “Mamma! Papà!”, durante la notte, il bimbo spaventato.

Ma è davvero così?

Perché, se è vero che il lupo e il buio sono percepiti come entità minacciose, è altrettanto fondato il fatto che entrambi sono stati la provvidenziale benzina per la creazione delle novelle popolari, delle fiabe antiche e moderne e, non da ultimi, dei tanti e meravigliosi albi illustrati – compresi i silent book – che popolano gli scaffali delle nostre biblioteche e librerie.

Racconti che hanno aiutato e che aiutano tuttora a sublimare le nostre paure più intime e le nostre pulsionalità mortifere e aggressive, che, checché se ne pensi o se ne dica, sono anch’esse proprie dell’Universo Infantile: “L’infanzia ha da essere edulcorata, bionda, incantevole, perché questo fa parte dei bisogni proiettivi dell’uomo. Ma l’altro aspetto, più nascosto, meno riconosciuto, della dispettosità, del capriccio, della protervia, fa ridere di liberazione in partecipe soddisfacimento, piccoli e grandi” (Pagnoni, Corvo, 2002, p. 49).

Ecco allora, il potere del Racconto: osservare e contemplare con saggia leggerezza gli aspetti più indigesti del nostro Sé, che abbiamo necessità di proiettare sull’Altro, all’infuori di noi.

La fiaba, allora, è profondamente etica: perché, grazie alla sua continua, circolare, benefica litania dell’”Ancora! Ancora!”, dando fine all’ipocrisia, ci fa recuperare autenticamente i nostri pezzi sparsi, fatti di emozioni sopraffacenti, vissuti indigesti e ombrosi, parti di Sé non nobili (in poche parole, le nostre parti buie e i nostri lupi interiori), in modo giocosamente e liberamente responsabile.

Francesca Carubbi

www.psicologafano.com
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