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Oggettivazione sessuale e mercificazione del corpo

Oggettivazione sessuale e mercificazione del corpo

Oggettivazione Sessuale e mercificazione del corpo

Cos’è l’oggettivazione sessuale?

Magari non ne hai ancora sentito parlare, o puoi pensare che sia un tema astratto di cui solo una piccola cerchia di persone parla. In realtà si tratta di un fenomeno che interessa tutti noi e tutte noi, coinvolge la nostra vita quotidiana, influenzandola su più livelli, anche quando non ce ne rendiamo conto, anzi soprattutto quanto più ne siamo inconsapevoli. Scopriamo insieme qualcosa in più sull’oggettivazione sessuale e la mercificazione del corpo!

Sicuramente ti sarà capitato di sfogliare una rivista, vedere un cartellone pubblicitario o uno spot televisivo come questi:

Ci vedi qualcosa di strano?

Vedendole qui e guardandole per davvero, potresti pensare che, almeno alcune di queste, non siano reali o che non siano state realmente trasmesse in tv, stampate su cartelloni o riviste, invece sono solo alcune tra miliardi di esempi realmente esistenti…ma, siamo talmente abituati a vedere immagini di questo tipo che, probabilmente, pur vedendole nello sfogliare una rivista non ci avrai fatto caso e sarai andato/a avanti alla pagina successiva.

Però ora, riguardandole tutte insieme, cosa possiamo notare?

Bè, sicuramente a risaltare in primo piano sono: il corpo femminile, le pose ammiccanti, i riferimenti sessuali più o meno velati, i doppi sensi

…ma si pubblicizza qualcosa di attinente al sesso o al corpo femminile?

Ovviamente no! Ma perché per pubblicizzare un prosciutto o dei gelati, è necessario e lecito utilizzare una posa inequivocabile in cui il prosciutto o dei gelati diventano dei sederi e dei sederi diventano un prosciutto o dei gelati?

Proviamo a rifletterci insieme!

Come avremo più volte sentito “il sesso vende” ma perché?

Una delle ragioni riguarda il fatto che parte del messaggio pubblicitario “parla” alle “nostre pance”, “sussurra” l’idea che quel prodotto sia associato al piacere o ci farà “magicamente” avvicinare ad esso.

Ma, quando si usano questi espedienti per vendere un qualcosa di neppure minimamente legato alla sfera sessuale, la motivazione alla base è un’altra, ancora più semplice, ancora più diretta, ancora più immediata, ovvero:

catturare l’attenzione!

Oggi come oggi, siamo sempre più sommersi di pubblicità di ogni tipo, le vediamo di continuo nelle tv, nei nostri telefoni, sui giornali e le riviste, ma anche mentre camminiamo o guidiamo su enormi cartelloni pubblicitari.

Come possono i pubblicitari far emergere maggiormente un prodotto?

Lo fanno sempre più utilizzando immagini e/o testi che attirino l’attenzione, che creino controversie, che generino voci, che spingano le persone a parlarne!

Si potrebbe pensare che tutto ciò non abbia ripercussioni negative, se il sesso vende e funziona, qual è il problema? Nessuno/a “si fa male”, giusto?

In questo scenario, i corpi (generalmente femminili) vengono usati come “merce che fa vendere”, si prende la parte “che serve” e si scarta il resto, se ne dispone come si dispone di un oggetto, utilizzandolo come meglio si desidera.

Si assiste ad una mercificazione del corpo, che diviene oggetto.

Quindi il corpo, o una porzione di esso, prende il posto della persona nella sua interezza e diviene un mero strumento, un oggetto disponibile all’altrui uso e consumo.

Ed eccoci qui, che finalmente (o sarebbe meglio dire purtroppo), siamo giunti definire il concetto di “oggettivazione sessuale”.

Ed ora proviamo a fare il passo successivo. Davvero nessuno/a si fa male?

Le conseguenze dell’oggettivazione sessuale sono tante, alcune sono più evidenti, altre sono più subdole ma altrettanto insidiose; la nostra società è, ahimè, caratterizzata da ipersessualizzazione.

Pensiamo, ad esempio, a quale impatto possa avere un bombardamento mediatico di questo tipo, già dalla primissima infanzia, sulle bambine e sulle ragazze che crescono circondate da modelli irrealistici e sessualizzati su come dovrebbero essere (magrissime, senza difetti, disponibili e seducenti…).

Pensiamo ora anche al fatto che questo continuo utilizzo strumentale dei corpi sessualizzati (perlopiù femminili), porta a ridurre la persona ad oggetto, togliendone l’umanità, “deumanizzandola” e ciò, non fa altro che alimentare e promuovere non solo le discriminazioni di genere, ma anche la violenza di genere e i femminicidi.

E tu, che ne pensi?

Come ormai avrai capito, l’oggettivazione sessuale e la mercificazione del corpo sono temi ampi e complessi e, se alcuni concetti non ti sono risultati chiari, non temere avremo modo di approfondirli ulteriormente nei prossimi articoli! Inoltre, se vuoi comprendere e conoscere meglio qualcosa, non hai che da chiedere!

Alla prossima!

Sara Marmillata

Dottoressa in Psicologia Sociale, esperta in tematiche di genere e oggettivazione sessuale, ricerca e formazione.

Email: s.marmillata@gmail.com

Linkedin: https://de.linkedin.com/in/sara-marmillata-a2210894

Researchgate: https://www.researchgate.net/profile/Sara-Marmillata

Per approfondimenti su questi temi consiglio:

Camussi, E., Monacelli, N. (2010). Questioni sul corpo in psicologia sociale. Giornate di Studio Milano 7-8 maggio 2010. Parma: Casa Editrice Universitaria Uninova.

Pacilli, M. G., Cadeddu, E., & Spaccatini, F. (2020). Oggettivazione sessuale: che cos’è e perché fa male (non solo) alle donne. Minority Reports Cultural Disability Studies, 59-77.

Zanardo, L., Chindemi, M. M., & Cantù, C. (2009). Il corpo delle donne. [Documentario]. disponibile su http://www.ilcorpodelledonne.net/

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